Project Description
Titolo del progetto
Navigando sulla stessa barca
Autori e provenienza
Claudia Cormio, Francesca Romito, Carla Costanzo – IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” – Bari
Descrizione del progetto
Il progetto è caratterizzato da incontri di gruppo, rivolti ai pazienti in regime di ricovero e day hospital, uomini e donne, di età compresa tra 30-60 anni, in trattamento antineoplastico per malattia avanzata. Ciascun gruppo prevede 8-10 partecipanti, per un numero di 8 incontri. Sono previste attività esperienziali, quali scrittura e découpage creativo, visione di film, apprendimento di tecniche di rilassamento, ecc. Da un’espressione dei vissuti emotivi e degli stati d’animo legati alla malattia si giunge all’esplorazione di risorse positive e di strategie di coping più efficaci. Viene effettuata una valutazione pre e post intervento utilizzando i seguenti questionari:
- Mini-Mac (Mental Adjustment to Cancer) che valuta la risposta psicologica al trattamento;
- HADS (Hospital Anxiety and Depression Scale) che rileva stati di depressione e ansia nel contesto di trattamenti medici ospedalieri;
- EORTC QLQ-C30 che valuta lo stress psicosociale e la qualità di vita dei pazienti oncologici.
Titolo del progetto
I percorsi della rinascita
Autori e provenienza
Francesca Romito – Associazione Onlus “Le arabe fenici” – Bari
Descrizione del progetto
Il paziente oncologico, alla fine delle cure chemioterapiche e radioterapiche vive un periodo di disorientamento dovuto alla percezione di “abbandono” da parte della struttura sanitaria che lo aveva preso in carico in precedenza e dalla quale gli proveniva un senso di protezione. Terminare i trattamenti espone i pazienti ad un periodo di ansia, denominato “Sindrome della Spada di Damocle” e di preoccupazione per una eventuale recidiva. Il presente progetto si propone di prendere in carico le esigenze espresse da molte donne al termine del percorso di cura attiva:
- Avere uno spazio di ascolto e confronto mediato da professionisti del settore;
- Superare un’esperienza invalidnte e mutilante e riappropriarsi del proprio corpo e della propria femminilità svolgendo un’attività corporea;
- Condividere l’esperienza con altre donne, ammalate e non, per favorire una maggiore sicurezza (empowering) delle pazienti nei luoghi di cura e nel territorio.
Tutto questo si attua attraverso attività laboratoriali (danza del ventre, musicoterapia, arte-gioco-autobiografia) e di counselling svolte in gruppo e un percorso di psicoterapia individuale o di coppia. Obiettivo ultimo è contribuire a destigmatizzare l’esperienza del cancro, diffondendo piuttosto una cultura della malattia come parte della vita, di cui non vergognarsi, ma da condividere e da “valorizzare” come possibilità di guardare con nuovi occhi la quotidianità.
Titolo del progetto
Le voci delle donne: Musicoterapia ed espressione emozionale durante la somministrazione di chemioterapia
Autori e provenienza
Francesca Romito – Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” – Bari
Descrizione del progetto
Il progetto ha la finalità di proporre una sessione di musicoterapia ed espressione emozionale come terapia di supporto alle pazienti in trattamento chemioterapico durante l’infusione di chemioterapia. L’intervento è consistito di una singola sessione di Musicoterapia nella Globalità dei Linguaggi, effettuata in gruppo durante la somministrazione di chemioterapia in regime ambulatoriale. L’intervento prevede ascolto musicale, rilassamento e visualizzazione, attivazione delle sinestesie con immagini e suoni e narrazione autobiografica. La sessione viene condotta utilizzando varie tecniche di “Vocal Holding”: le pazienti presentano localmente intonando il proprio nome, con sostegno vocale e accompagnamento strumentale da parte della musico-terapeuta. Vengono poi guidate ad intonare ritornelli di canti appartenenti al patrimonio della propria identità sonora. Per facilitare l’espressione verbale delle emozioni, si è chiesto alle pazienti di commentare varie immagini evocative (p. es. maternità, coppia, elementi naturali, stagioni e ciclo vitale) proposte al gruppo e di sceglierne una da loro preferita. Tutte le donne lasciano poi una traccia grafica o verbale dell’esperienza vissuta in un diario di bordo, destinato idealmente alle altre donne che inizieranno la chemioterapia. Rispetto ad un intervento psicosociale individuale, il format gruppale consente una maggiore potenza della condivisione emozionale e la possibilità di ricevere dal gruppo supporto e confronto.