Gli anni della pandemia hanno rappresentato per i giovani un periodo estremamente difficile. Colpiti direttamente dal Covid-19 a causa di ricoveri o lutti nel proprio nucleo familiare, o costretti a rispettare lunghissimi periodi di isolamento a casa per evitare il contagio, hanno trascorso una parte importante della propria crescita senza poter incontrare gli amici o frequentare la scuola insieme ai propri compagni. Questo periodo non potrà essere cancellato ma i danni prodotti dall’isolamento e dalla limitazione degli affetti potrebbero essere limitati permettendo loro di esprimersi, di comunicare le esperienze vissute durante la pandemia e prendendo parte attivamente alla progettazione ed alla costruzione di un mondo diverso. Grazie alla sensibilità dei giovani ai temi delle diseguaglianze, dei cambiamenti climatici, della limitatezza delle risorse ambientali e della fragilità della nostra società, potremmo finalmente comprendere che quella che credevamo la “normalità” poteva essere il nostro vero problema.