Il progetto “Tessere la Salute”, attivo nella provincia di Biella, è nato dall’iniziativa di un gruppo di persone con una lunga esperienza in ambito sociale e sanitario, basato su due considerazioni fondamentali:
- La salute come costruzione sociale: Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute non è soltanto l’assenza di malattia, ma uno stato di benessere fisico, mentale e sociale. Dipende dunque dall’equilibrio tra fattori biologici e ambientali. Per questo, il suo mantenimento non può essere delegato esclusivamente ai professionisti della salute. La salute deve coinvolgere l’intera comunità, poiché solo in una società che riconosce il valore delle relazioni positive è possibile migliorare la qualità della vita e favorire la longevità.
- Le sfide del Sistema Sanitario Nazionale (SSN): Il nostro SSN eccelle nel rispondere ai problemi di salute acuti, grazie alla qualità e alla tempestività degli interventi ospedalieri e di emergenza. Tuttavia, fatica a rispondere in modo adeguato alle necessità legate alla gestione delle cronicità. Le patologie croniche richiedono un approccio più integrato e continuativo, che coinvolga non solo i professionisti sanitari, ma anche la comunità e i servizi territoriali. Di fronte a queste sfide, diventa essenziale sviluppare strategie che valorizzino la prevenzione e il mutuo aiuto, promuovendo un modello di assistenza più vicino ai bisogni quotidiani delle persone fragili.
Su queste basi è nato il Comitato Promotore Tessere la Salute, con l’obiettivo di sperimentare, nell’arco di tre anni, un modello di integrazione sociosanitaria basato sulla prossimità. Al centro del progetto vi è la creazione dei PReSS (Punti di Rete Socio-Sanitaria), strutture aperte a tutti che facilitano le connessioni tra cittadini, professionisti, istituzioni e servizi del territorio. Gli educatori coinvolti, messi a disposizione dalla Cooperativa Maria Cecilia, lavorano per attivare la comunità e promuovere una collaborazione efficace.
Condivisione e supporto comunitario.
Condividere bisogni e risorse disponibili permette di rispondere in modo più rapido ed efficace alle sfide sociosanitarie della collettività, sensibilizzandola su questi temi. In passato, il prendersi cura dei soggetti cronici e fragili era un valore centrale nelle comunità, e questo favoriva la longevità.
Finanziamenti e collaborazioni.
Il progetto è stato finanziato fino ad oggi dalla Fondazione CRB, dalla Banca Simetica, dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione Zegna, già attiva sul territorio con il Progetto “Angeli Tessitori”, gestito dalla Cooperativa Maria Cecilia. È operativo in tre comuni montani (Ronco Biellese, Occhieppo Inferiore, Valdilana). Le regioni montane si distinguono dalle aree urbane per una serie di caratteristiche peculiari che influenzano profondamente i bisogni sociosanitari. Con una minore densità abitativa, una rete infrastrutturale più limitata e condizioni di isolamento più marcate, queste aree presentano una popolazione spesso più anziana e una maggiore difficoltà di accesso ai servizi essenziali.
A differenza delle città, dove i servizi sono generalmente più centralizzati e facilmente accessibili, le regioni montane richiedono un approccio strategico e personalizzato, che tenga conto della dispersione territoriale e delle risorse locali. Diventa fondamentale costruire modelli di integrazione sociosanitaria orientati alla prossimità e al coinvolgimento comunitario, capaci di rispondere in modo efficace ai bisogni specifici di questi territori.
Queste peculiarità sottolineano l’importanza di adattare le politiche e le strategie operative per valorizzare le reti locali e promuovere una collaborazione tra istituzioni, professionisti e comunità, garantendo così servizi che siano realmente accessibili e sostenibili.
Il Comitato Promotore è stato affiancato fin dall’inizio dal laboratorio di ricerca “Percorsi di Secondo Welfare”, che dal 2011 è impegnato ad ampliare e diffondere il dibattito sui cambiamenti in atto nel welfare italiano. Percorsi di Secondo Welfare contribuisce attivamente al progetto offrendo supporto nella progettazione degli interventi, organizzando percorsi formativi per gli operatori coinvolti, monitorando i risultati della sperimentazione e aiutando a costruire un modello replicabile su larga scala.
Un altro importante contributo al progetto viene dall’associazione Emanuele Lomonaco Far Pensare, che opera per la tutela dei diritti delle persone malate, con particolare attenzione alle situazioni di svantaggio sociale.
Supporto istituzionale.
Le amministrazioni dei tre comuni coinvolti (Ronco Biellese, Occhieppo Inferiore e Valdilana) hanno aderito formalmente al progetto “Tessere la Salute,” dimostrando di riconoscere l’importanza cruciale che il tema della salute riveste nelle loro priorità amministrative.
Il loro impegno si è concretizzato nella messa a disposizione di spazi per i PReSS, nella copertura delle spese di gestione e nella partecipazione attiva alla conduzione delle attività. Questa adesione rappresenta un passo significativo verso un approccio più comunitario e integrato alla gestione dei bisogni sociosanitari.
È fondamentale sottolineare come questo coinvolgimento evidenzi una presa di coscienza da parte delle amministrazioni locali dell’urgenza di affrontare la salute non solo come un tema sanitario, ma come una dimensione chiave per il benessere complessivo della comunità. La loro collaborazione attiva contribuisce a creare le condizioni necessarie per la sostenibilità e il successo del progetto.
Primi risultati e riflessioni.
Il lavoro di comunità richiede tempo, ma dai primi mesi emergono considerazioni positive:
- Accoglienza del progetto: Il progetto è stato accolto favorevolmente nelle tre realtà coinvolte. Alcune persone hanno offerto la loro collaborazione, anche se in modo occasionale, dichiarando le proprie difficoltà a garantire un impegno continuativo, come spesso viene richiesto dalle associazioni di volontariato. Queste ultime, inizialmente timorose di una possibile competizione, hanno poi compreso che l’obiettivo del Comitato Promotore è quello di creare connessioni tra realtà esistenti, non di sovrapporsi ad esse.
- Collaborazione con gli infermieri delle Centrali Operative Territoriali (COT): Le Centrali Operative Territoriali (COT) rappresentano un elemento fondamentale del sistema sociosanitario, nato per coordinare i servizi dedicati ai pazienti fragili e garantire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio. Operative presso l’ASL BI, le COT non si interfacciano direttamente con i cittadini, ma svolgono una funzione di regia, collegando le diverse strutture e i professionisti coinvolti nella presa in carico dei pazienti.
- Bisogni emergenti: sono state rilevate significative differenze nei bisogni dei tre territori. Ciò evidenzia l’importanza di un approccio di prossimità. D’altra parte, esistono problematiche comuni, come la solitudine e la necessità di trasporti, che richiedono interventi mirati e coordinati.
Le persone coinvolte (volontari, associazioni, istituzioni e amministrazioni) partecipano regolarmente agli incontri programmati, dimostrando un apprezzamento concreto per i progressi del progetto. Questo riscontro positivo alimenta il nostro entusiasmo e ci motiva a proseguire su questa strada.
Affinché il modello operativo possa consolidarsi e rispondere in modo duraturo ai bisogni della comunità, è indispensabile che le istituzioni ne comprendano l’importanza e assumano un ruolo attivo nel garantirne la continuità.
Il Comitato Promotore di Tessere la Salute:
Mario Clerico – Presidente
Marinella Lentini – Vicepresidente
Eugenio Zamperone – Tesoriere
Paolo Gallana – Segretario
Franco Ferlisi – Consigliere
Giovanni Geda – Consigliere
Franco Piunti – Consigliere